Massacro al luna park di Torre del Greco, nuove indagini sui cellulari dei testimoni – Metropolisweb

Massacro al luna park di Torre del Greco, nuove indagini sui cellulari dei testimoni – Metropolisweb


Primo banco di prova per l’inchiesta sull’omicidio di Giovanni Guarino, il diciannovenne di Torre del Greco assassinato in seguito a una banale lite al luna-park il 10 aprile scorso. I due minorenni di Torre Annunziata arrestati con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi hanno presentato ricorso al tribunale del Riesame. Nei prossimi giorni verrà fissata l’udienza per discutere dell’istanza di scarcerazione. Gli indagati (difesi dall’avvocato Mauro Porcelli) sono accusati di essere i protagonisti del violento scontro culminato nell’aggressione mortale ai danni del diciannovenne, ucciso da sette coltellate. Secondo la Procura di Torre Annunziata a incastrarli ci sarebbero i racconti di alcuni testimoni, tra cui l’amico di Giovanni ferito nel corso della lite, e anche altri indizi. A cominciare dalla tracce di sangue ritrovate sia sul motorino di uno dei sospettati che sugli abiti in possesso ai minorenni arrestati. Vestiti che avrebbero indossato il giorno del massacro. E ancora alcuni filmati diffusi sui social. Indizi che associati alla personalità dei sospettati – entrambi ritenuti legati a famiglie vicine alla camorra di Torre Annunziata – hanno spinto il giudice per le indagini preliminari a convalidare l’arresto. La solidità dell’inchiesta sarà ora valutata dai giudici del tribunale del Riesame. La difesa dei minorenni ha presentato ricorso. Secondo i difensori – tesi già in parte preannunciata all’indomani degli arresti – non ci sarebbero prove in grado di dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, la reale partecipazione dei due minorenni al delitto. I legali hanno anche sottolineato le presunte discrasie emerse tra i racconti di alcuni testimoni e l’assenza di filmati chiari in grado di dimostrare la reale partecipazione all’aggressione degli indagati. Va anche sottolineato che entrambi i sospettati – subito dopo l’arresto – hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, non fornendo dunque elementi agli inquirenti per chiarire ciò che è avvenuto quella notte. Tesi che finiranno ora al vaglio del tribunale delle libertà chiamato a scrivere il primo “verdetto” legato al massacro del povero Giovanni Guarino. Al centro dello scontro in aula tra accusa e difesa potrebbero finire anche nuovi elementi. Mentre la Procura continua a lavorare per chiudere il cerchio dell’inchiesta anche la difesa ha avviato attività d’indagine difensive per provare a scagionare i due minorenni oggi reclusi nel carcere minorile dei Colli Aminei. A cominciare dalla richiesta di sequestro di alcuni cellulari di soggetti presenti quella sera all’interno del luna-park ai confini tra Torre del Greco e Torre Annunziata. Smartphone che potrebbero nascondere chat, foto o ulteriori indizi in grado di far luce a 360 gradi sul massacro. Una tragedia che ha scosso due città riportando al centro del dibattito l’emergenza criminalità all’ombra del Vesuvio. Una spirale di sangue e violenza senza precedenti che troppo spesso vede come protagonisti e vittime ragazzi giovanissimi.



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Ciro Formisano , 2022-04-24 06:32:10 ,

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